Buon compleanno 33 giri!!!

immagine: Dieb13 vs. Takeshi Fumimoto (lp mego 079); foto: THX 1138 (2008)

L’articolo che segue parla del disco in vinile come un oggetto del passato, ma in realtà c’è stata nell’ ulitimo anno un grande aumento delle vendite di dischi in vinile. vedi qui
THX 1138 


fonte: http://www.nntp.it/arti-musica-rock/1257668-il-33-giri-compie-60-anni.html 

Il 33 giri compie 60 anni
http://www.ansa.it/opencms/export/si…_99255269.html

2008-06-09 14:48
IL 33 GIRI COMPIE 60 ANNI MA NON VA IN PENSIONE

LONDRA – L’LP, il disco in vinile a 33 giri che conteneva quasi mezz’ora di
musica per facciata e che avrebbe rivoluzionato il mondo della canzone,
compie tra qualche giorno 60 anni: un traguardo che, tuttavia, non sembra
preludere alla pensione. Il Long Playing, pur non avendo piu’ un mercato
vasto, continua a essere amato dagli appassionati, dai collezionisti, dai
dj, e anche da diversi artisti che fanno un punto d’onore a pubblicare i
loro album anche sul vecchio vinile. Il ‘Long playing microgroove record’
(Disco a microsolco di lunga durata, questo il nome ufficiale) fu presentato
dalla Columbia records il 21 giugno 1948 in un’affollata conferenza stampa
all’hotel Waldorf Astoria di New York. Davanti a una platea di scettici, il
presidente della casa discografica Ted Wallerstein dimostro’ la nuova,
straordinaria durata di questo supporto che per la prima volta permetteva di
ascoltare un’intera sinfonia senza cambiare disco. Scrisse infatti un
discorso di presentazione di 24 minuti esatti, e appena inizio’ a parlare
poso’ la puntina su un 33 della Suite dello Schiaccianoci: Wallerstein fini’
di parlare esattamente nell’istante in cui finiva la musica. La sala esplose
in un fragoroso applauso. Il 33 avrebbe cambiato profondamente il mondo
della musica, ma all’inizio resto’ appannaggio solo della musica classica e
delle colonne sonore dei musical americani. La musica leggera si affido’ con
entusiasmo al 45 giri, lanciato dalla Rca nel 1949. Il primo album pop in
formato LP fu una raccolta di successi di Frank Sinatra, gia’ uscita in 78
giri. L’esplosione dell’LP arrivo’ con il Rock and Roll, in particolare con
Elvis e i Beatles. Il ‘Re’ fece uscire tre album, tutti al numero uno delle
classifiche Usa, tra il marzo 1956 e il luglio 1957; i Fab Four produssero
tre album tra il 1963 e il 1965. E poi, nel 1967, pubblicarono il primo
‘concept album’, ovvero una serie di canzoni che non erano assemblate a caso
ma costituivano una narrazione coerente: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club
Band incoronava l’LP come formato espressivo musicale per eccellenza. Dopo
quell’album molti artisti (vedi i Led Zeppelin) rinunciarono del tutto a far
uscire i singoli. L’agonia dell’LP, dopo un lungo regno incontrastato,
inizio’ negli anni Ottanta con l’arrivo del compact disc: leggero, facile da
mettere sugli scaffali, con incisioni digitali e la possibilita’ di passare
da un brano all’altro senza dover ‘centrare’ il solco giusto con la puntina.
Non avrebbero pero’ mai vinto la nostalgia per le grandi copertine del
vinile, piene di foto, oggetti di culto al pari delle canzoni che
avvolgevano. Piu’ tardi sarebbe arrivata la musica da scaricare, vero de
profundis per il concetto stesso di album (e del cd che ancora lo teneva in
vita): oggi i fan acquistano brani singoli, anche di album classici (ma
resta da vedere se spezzettare un Sgt. Pepper faccia un favore a quel
favoloso mosaico musicale), e gli artisti contemporanei preferiscono far
uscire singoli da compattare poi in una raccolta, magari con un paio di
remix in omaggio. L’LP ha poco a che spartire con quest’epoca; si contenta
di vivere nella sua nicchia: forse non vende piu’, ma e’ circondato da un
affetto che i nuovi formati probabilmente non conosceranno mai.

Hamlet
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