Archive for the ‘letteratura’ Category

programma iniziative ottobre nEXtEmerson

Monday, October 5th, 2009

Questo che segue e’ il programma quasi definitivo del
mese di iniziative per festeggiare i 20 anni di presenza in
citta’ del CSA. Il programma potrebbe subire
piccole aggiunte/variazioni, fate sempre riferimento al sito


http://www.csaexemerson.it

per i dettagli e gli orari di inizio delle varie iniziative.

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+ Mercoledi’ 7 ottobre concerto post hc:
  Heirs (Austrialia) + Elettrocapra

+ Venerdi’/Sabato 9/10 ottobre: Pappalpomodoro Fest (hc/stoner/punk/doom
  dalla Toscana)

+ Mercoledi’ 14 ottobre concerto death/grind:
  Siege of Hate (Brasile), Noia (Firenze)
 
+ Giovedi’ 15 ottobre
  Dalle bbs al social networking, da Strano Network e Ecn
  ad Autistici/Inventati: proiezioni e chiacchere
  tra passato e futuro della libera comunicazione.
  Quali strumenti e strategie di comunicazioni rimangono
  in mano ai movimenti? Come sopravvivere al mondo
  di facebook, google e youtube?

+ Mercoledi’ 21 ottobre
  1989/2009: dal piano regolatore al piano strutturale
  Incontro con architetti e urbanisti sui cambiamenti della citta’

+ Giovedi’ 22 ottobre: Concerto elettroacustico

+ Venerdi’ 23 ottobre:
  Proiezione di "This is England" + serata dj set Northern Soul

+ Mercoledi’ 28 ottobre:
  La banda dell’atomo, il ritorno del nucleare.
  Ore 15 c/o Facolta’ di Agraria. Ore 19 c/o nEXt Emerson.

+ Giovedi’ 29 ottobre:
  Spettacolo teatrale "I wanna be Maria" di Theatre Des Senses + concerto
  N.E.E.M. Orchestra

+ Venerdi’ 30 ottobre:
  John Holloway presenta "Crack Capitalism"

+ Sabato 31 ottobre:
  Megacena per la Palestra popolare San Pietrino +
  proiezione del film "Haxan. La stregoneria attraverso i secoli" di
  Benjamin Christensen (1922) sonorizzato da      
  Gargamella
  Serata in maschera

+ Mercoledi’ 4 novembre:
  Presentazione invernale della rivista di fantascienza radicale  "Ruggine" n°1. Reading di brani tratti dalla rivista; sottofondo musicale: THX1138. Micromusic live set: Pablito El Drito (Milano) + installazioni elettriche

+ Giovedi’ 5 novembre: concerto crust/hc

+ Venerdi’ 6 novembre: serata antipsichiatrica a cura del collettivo Violetta Van Gogh

+ Domenica 8 novembre: Gran finale – giornata Doityourtrash!

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La storia del NextEmerson inizia nel 1989 con l’occupazione del "primo"
csa Ex-Emerson, in via Bardazzi, prosegue in via N. da Tolentino, passa per
via Palagio degli Spini, e approda nell’attuale area di via di Bellagio.
Venti anni insomma. Venti anni di occupazione, di autogestione, di lotte.
Venti anni di interventi sul/nella città fuori dai giochi dei partiti e
dalla logica di una socialità mercificata. Per noi, ma crediamo anche per
tutti quelli che hanno attraversato e sono stati attraversati dal Centro
Sociale, è un appuntamento importante e vogliamo festeggiarlo come si
deve.
Ma festeggiarlo non significa dare spazio alla ricorrenza, alla ritualità
o all’amarcord del come eravamo. Il centro sociale è ancora vivo e
vegeto: per noi festeggiare significa utilizzare vent’?anni di lotte per
affrontare il futuro.
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Emerson_news mailing list
Emerson_news@inventati.org
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/emerson_news

CSA nEXtEmerson via di Bellagio 15 Firenze – zona Castello 

calendario — http://www.csaexemerson.it/compleanno/

JG Ballard photos (1982)

Thursday, September 3rd, 2009

immagini tratte dal sito ufficiale di Re/search Publications — http://www.researchpubs.com/Blog/?page_id=33&album=3&gallery=22

Addio a Fernanda Pivano

Wednesday, August 19th, 2009

fonte: http://www.informazione.it/z/BB6A952E-58B7-4588-8334-A8E371C5A1BC/Addio-a-Fernanada-Pivano-fece-amare-all-Italia-i-big-della 

Milano, 18 ago. (Adnkronos) – Si e’ spenta all’eta’ di 92 anni Fernanda Pivano, la scrittrice e giornalista alla quale si devono le traduzioni dei maggiori capolavori della letteratura americana, dall’"Antologia di Spoon river" ai classici della beat generation, fino ad Ernest Hemingway.

Fernanda Pivano, che aveva raggiunto il traguardo dei 92 anni il 18 luglio scorso, e’ morta in una clinica privata di Milano. Poco piu’ di un mese fa, proprio in occasione del suo compleanno, aveva scritto un testo per il Corriere della sera dal titolo "La mia giovane vecchiaia e il dono di Gore Vidal".

I funerali si svolgeranno a Genova venerdi’ prossimo.

Con Fernanda Pivano scompare una delle protagoniste della cultura italiana del secondo Novecento, ‘ambasciatrice’ della letteratura americana (e non solo), amica e sodale di personaggi mitici. Ma anche una osservatrice attenta di ogni tipo di espressione artistica, come testimonia la sua amicizia per numerosi musicisti rock.

”La mia giovane vecchiaia e il dono di Gore Vidal” è il titolo dell’ultimo articolo scritto da Fernanda Pivano per il ‘Corriere della Sera’ in occasione del 92simo compleanno della scrittrice. Di seguito il testo:

”Ah, la vecchiaia. Gli anni che pesano. Le parole cariche di amara rassegnazione di Guido Ceronetti alle quali ha risposto con affettuoso ottimismo Arrigo Levi, mi hanno costretto a pensare, ancora una volta, alla mia di vecchiaia. A interrogarmi. E a scavare un po’ nella memoria”.

”Mi e’ tornata in mente Alice B. Toklas che a quasi ottant’anni aveva uno strano modo di giggling, di fare una risatina silenziosa stringendosi nelle spalle, come una ragazzina. Regale e tenerissima, era molto premurosa nei miei confronti, forse a causa dell’ ammirazione che avevo dimostrato per Gertrude Stein con cui aveva condiviso molti anni della sua vita. Nell’ aprile 1954 Alice era venuta a trovarmi nella mia casa di via Cappuccio a Milano, citta’ a lei piuttosto sconosciuta, per ‘vedere’ dove e come abitavo. Si era molto rassicurata quando aveva visto la terrazza deliziosa che dava sul parco di non ricordo che cardinale con la deliziosa vista sulle montagne lontane, illuminate dal tramonto rosato”.

”Allora ero giovane -continua la Pivano nell’articolo pubblicato sul Corriere- con il sangue che scorreva veloce nelle mie vene. Solo molti anni dopo ho capito il coraggio che i ragazzi possono dare a chi e’ gia’ vecchio. Ho molta nostalgia di quegli anni. Ma mi consola chi viene a farmi autografare i libri di Ernest Hemingway, di Jack Kerouac, di Gregory Corso, di Allen Ginsberg, di tutti gli autori che hanno permesso loro di sognare e che io sono orgogliosa di poter dire di aver contribuito a far conoscere. A questi sognatori ricordo sempre che devono ringraziare la follia di Gregory, la visioni di Ti Jean, le preghiere di Allen e tutti i miei amici che se ne sono andati. E che rimpiango. Tutti loro hanno raggiunto gli immensi spazi profumati dell’ eternita’ quando al massimo avevano compiuto settant’ anni. Troppo presto”.

”Ma se penso ad Henry Miller, penso che anche un genio come lui se n’ e’ andato troppo presto. E di anni ne aveva 88. Non ho mai voluto accettare le malattie dell’ eta’ e ne ho le scatole piene di dover prendere tutte queste pastiglie che i medici mi prescrivono. Ho sempre cercato di vivere di passioni e tutto questo mi riporta solo alla disperazione dei miei 92 anni, con le vene che non reggono la pressione di una semplice iniezione. Ma grazie a Dio ci sono questi ragazzi di 18 anni che mi mandano le loro poesie, i loro racconti, i loro auguri e mi chiedono suggerimenti su come fare a superare le tragedie della vita. Ahime’. A 92 anni ancora non so cosa rispondere. Dico loro di sperare. Di battersi per vivere in un mondo senza guerre volute solo da capitani ansiosi di medaglie. Di sorridere senza il rimorso di non aver aiutato nessuno. E proprio questi giovani sono una grande, meravigliosa, consolazione. Il segno che qualcosa di cio’ che hai fatto ha lasciato un piccolo segno, un piccolo seme”.

”Posso confidarvi che l’ ultima volta che ho incontrato Gore Vidal per la presentazione di un suo libro, nel gennaio 2007, io ero appena uscita da un ricovero in ospedale e lui camminava aiutandosi con un bastone. Ma a cena, quando gli ho chiesto cosa potremmo fare insieme, lui mi ha risposto: ‘Let’ s make a baby – facciamo un bambino’. Forse e’ questo il segreto per riuscire a sopravvivere anche a questa eta’. Forse e’ questo il segreto del vecchio Suonatore Jones dello Spoon River caro alla mia giovinezza ‘che gioco’ con la vita per tutti i novant’anni”’.

Nata a Genova il 18 luglio 1917, la Pivano si trasferi’ adolescente a Torino dove frequento’ il liceo classico Massimo D’Azeglio. Qui entra in contatto con alcuni dei protagonisti della casa editrice Einaudi, come Cesare Pavese, che la stimolo’ a proseguire nella conoscenza della letteratura americana. Cosi’ nel 1941 si laureo’ in lettere con una tesi sul capolavoro di Herman Melville, Moby Dick, che viene premiata dal Centro di Studi Americani di Roma.

E proprio per Einaudi, nel 1943 pubblico’ la sua prima traduzione, ancora parziale, della ‘Spoon River Anthology’ di Edgar Lee Masters. Nello stesso anno si laureo’ in filosofia con Nicola Abbagnano, di cui sara’ assistente per diversi anni. E’ invece del 1948 il primo incontro a Cortina con Ernest Hemingway con il quale nascerà un intenso rapporto professionale e di amicizia. L’anno successivo esce in Italia, pubblicato dalla Mondadori, la sua traduzione di "Addio alle armi". Negli anni seguenti la scrittrice si impegnerà nella traduzione dell’intera opera di Hemingway rafforzando anche l’amicizia con lo scrittore americano.

A lei l’Italia deve le conoscenza di numerosi capolavori, come quelli di Francis Scott Fitzgerald, apparsi tra il 1949 e il 1954 presso Mondadori: "Tenera e’ la notte", "Il grande Gatsby", "Di qua dal paradiso" e "Belli e dannati". Nel 1956 il primo viaggio negli Stati Uniti. Qui la Pivano entra in contatto con i protagonisti della Beat Generation (nel 1964 cura la traduzione di ‘Jukebox all’idrogeno’ di Allen Ginsberg). Nel 1976 poi esce la Raccolta di saggi "C’era una volta un beat" mentre nel 1982 pubblica "Quello che mi importa e’ grattarmi sotto le ascelle", intervista a Charles Bukowski.

Negli ultimi anni di vita in Fernanda Pivano cresce la passione per la musica: è del 2002 lo scritto su Fabrizio de Andre’ – all’interno del volume "De Andre’ il corsaro" – e il libro del 2005 dedicato a "I miei amici cantautori".

Nel 2006 pubblica "Spoon River, ciao" mentre lo scorso anno presso Bompiani era apparso il primo volume dei suoi "Diari (1917.1973)". La scrittrice aveva da poco consegnato all’editore milanese il secondo volume della sua autobiografia. Fra i premi e i riconoscimenti infine, ci sono il Saint-Vincent nel 1964 e il Premio Campione nel 1976. Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, la Pivano nel 1999 e’ stata nominata Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana.

desolazione psicotrofica

Monday, August 10th, 2009

fonte: una mail di GnapGirl

Ciao XXX di inoltro questo scambio poetico, tanto improbabile quanto 
belligerante, col R: vi ho menzionati per eccesso di entusiasmo, ma 
siamo ancora in fase di esercizio letterario, che comunque in questo 
caso è misurato sulle fantasie meno inconsce dello S.
parliamone d’istanza, posso anche comporne uno ispirato ad scenari più 
complessi.

Inizio messaggio inoltrato:

Data: 10 agosto 2009 17:40:29 GMT+00:00
Oggetto: k party pomeridiano: pronostici per l’Estrazione

sarebbe mica male
logisticamente parlando dovremmo arriforcellarci a dovere i 
ricettacoli segreti di nostre tasche, onde non essere sorpresi da 
desolazione psicotrofica.
Poichè la sottoscritta non raggiunge lo 0,5 di potenza massima in 
salita.
Secondo non aggiornate tradizioni nazionalpopolari stiamo organizzando 
una gita Para-Familiare.
C’è anche il duo XXX-SC e G, il mio gemello troppodiverso, a 
completare i posti nel Fuoristrada Bedford (della Famiglia ovviamente).
In fase di bivacco, su sguardo d’umarello, siamo interpretati come 
coppie adulte, colleghi al 30%, aderenti alla stessa Associazione di 
Volontariato per Disabili Violenti, e uno sbirro.
E’ l’audio che potrebbe tradirci.
Rientriamo nella fascia prosumer della Copertura Mediatica, cioè in 
linea con le vigenti leggi al 75%, se l’istantanea viene eseguita con 
Polaroid a 1/1000 di sec.
Abbiamo due barbekukkoli di marca krukka, infallibili qualora si 
decida di virare l’esperienza in un fuocofatuo incendiario in stile 
RAF (Rote Armee Fraktion).
Manca: tenda mod. villino ANAS con veranda stampata a gerani 
versiliani, un canetto, teglie di lasagne, tupperware pieni di 
SeiBellaincucina, ricette condominiali per bionde con le meches.
Per la pax-estiva propongo che qualcuna si accolli il ruolo 
dell’abbronzata in tanga, quella che insomma crea la giusta tensione 
prossemica dei momenti di vuoto digerente.
Per tornare al preambolo e non perdersi nel computo degli accessori, 
dal momento dell’Installazione fino alla dipartita (e speriamo entro i 
due giorni dal Grande Rientro Statale) si auspica che ognuno possa 
immedesimarsi nell’animale totem di qualcun altro agli antipodi della 
pineta.
Un orsacchiottino Perugina dell’85, oscillante a 300bpm allo 
specchietto retrovisore, profumerà leggermente l’aria di nanna 
assorbendo l’attenzione di quelli senza fantasia oltre, ovviamente, di 
quelli CON.
Fine del turpiloquio che ti consiglio di Stampare e Bruciare subito.

Congrats,

G

Il giorno 10/ago/09, alle ore 08:14, SR ha scritto:

hallo madame, nel ringraziarla ankora x la bellissima colazione "in 
vigna"d domenica mattina-M era etasiata!-le sottoponevo l’idea d 
un party-nn d massa!-pomeridiano,magarivenerdi14(io lavoro fino alle 
13).stesso tema. magari all’aperto.  mi facci sapere.  love R

The bad animal

Sunday, August 9th, 2009

“[…] L’uomo è un animale cattivo perchè uccide non solo la sua specie ma anche tutti gli altri animali. […] L’uomo è l’unico animale che distrugge il proprio nido, il suo ambiente e che si sta preparando a distruggere il suo unico e solo pianeta abitabile. Nessun pesce ha mai inquinato il mare. Nessun uccello ha mai inquinato l’aria. Nessun altro animale ha mai schiavizzato gli altri e finanziato guerre. Un animale cattivo è un animale che distrugge il mondo visibile intorno ad esso. […]”

Brion Gysin

testo e foto tratti dal libro “Here to go: Planet R-101” di Terry Wilson / Brion Gysin. ristampa delle edizioni Creation Books (il volume originale era edito da Re/search Publications, San Francisco)

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estratto dal film “FLicKeR” di Nik Sheehan che narra la storia dell’invenzione della Dreamachine, ovvero la “macchina dei sogni”, la prima opera d’arte della storia che si guarda con gli occhi chiusi.

una dream machine
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“Really, I think, behind everything, he was trying to teach people to see differently.” – Genesis P-Orridge, on Brion Gysin

The dream machine looks simple enough: A 100-watt light bulb, a motor, and a rotating cylinder with cutouts. Just sit in front of it, close your eyes, and wait for the visions to come.

The dream machine offers a drugless high that its creator — poet, artist, calligrapher and mystic Brion Gysin — believed would revolutionize human consciousness.

He wasn’t alone. Kurt Cobain had a dream machine. And William S. Burroughs thought it could be used to “storm the citadels of enlightenment.”

With a custom-made dream machine in tow, director Nik Sheehan takes us on a journey into the life of Brion Gysin — his art, his complex ideas, and his friendships with some of the 20th century’s key counterculture figures.

Gysin was fascinated by identity. He saw himself as a incarnation of the 10th-century King of Assassins, trained in counter-espionage during WWII, and wrote and rewrote his name in countless permutations, as if to make it disappear — in the process, inventing the cut-up technique that his lifelong friend, Beat novelist Burroughs, would make famous.

Featuring greats like Burroughs (in archival footage), singer Marianne Faithfull, singer/artist Genesis P-Orridge of Psychic TV, poet John Giorno, rocker Iggy Pop, filmmaker Kenneth Anger, and artist/turntablist DJ Spooky, FLicKeR is a hypnotic documentary.

Taking the dream machine as the basis of its explorations, FLicKeR asks crucial questions about the nature of art and consciousness, and imagines a humanity liberated to explore its creativity in complete freedom.

Brion Gysin (1916-1986) was a multimedia artist and mystic most famous in his lifetime for inventing a system called The Cut Ups, often credited to his best friend and soul mate the Beat writer William S. Burroughs. Traversing many nationalities, Gysin was a Sufi initiate, Secret knowledge. Dream Machine 1960 at the Beat Hotel after experiencing flicker near Marseilles tried everything to market and sell his ticket. Control systems kif. Yes? Hello? Aligned with Breton’s surrealists but to crushing defeat, taken off the wall the night before, doubts remain. Morocco Atlas mountains Jajouka musicians Brian Jones recorded died Kurt Cobain had a Dream Machine. I am That I am. Junk is no good baby. Grid patterns. Hassan I Sabbah. Man is a bad animal. Nothing is true. Everything is permitted.