intervista a Pablito El Drito
Wednesday, December 2nd, 2009intervista a Pablito da Repubblica http://milano.repubblica.it/dettaglio/cosi-trasformo-in-musica-i-videogame-della-mia-infanzia/1782907
“Così trasformo in musica
i videogame della mia infanzia”
dj Pablito El Drito presenta l’Ep “Bit Bubbles”, realizzato con i suoni
sintetici dei vecchi Nintendo. “Da bambino trascorrevo pomeriggi interi
nelle sale giochi, poi arrivò il mio primo Game Boy. Nei mercatini si
trovano a dieci euro”
Nessun errore. Il dj di 35 anni con l´antico Game Boy grigio in
mano non sta giocando a Tetris, ma suona. Si chiama Pablito El
Drito ed è esponente milanese di una scena musicale sotterranea e
internazionale che recupera ritmi e suoni sintetici di vecchie
glorie Nintendo (ma non solo) ormai fuori produzione. Il genere è
la micromusic, un’elettronica fredda e molto sintetica che non
riconosce altri strumenti se non le console e i computer d´epoca,
gli oggetti che negli anni Ottanta e nei primi Novanta hanno
allevato i trentenni di oggi.
Bit Bubbles EP — Due
brani del disco
Pablito, che nella vita e in ambito pubblicitario è semplicemente
Pablo Pistolesi, presenta Bit bubbles, Ep di cinque brani
prodotto da Rxstnz e Idroscalo Digitale. In questa raccolta techno,
che sarà possibile scaricare gratis da Internet nei prossimi
giorni, chiunque abbia messo piede in una sala giochi alla fine del
secolo scorso riconoscerà i toni rudimentali e le squillanti
melodie di plastica che gracchiavano dagli altoparlanti dei
cabinati. E apprezzerà i larghi pixel molto 8 bit della copertina.
«Io ovviamente ero un giocatore da sala giochi – racconta Pablo –
poi nel ?90 acquistai il mio primo Game Boy». Fra quelli che
possiede oggi, il primo non c´è: «Ma non è un problema visto, che
ai mercatini, sulle bancarelle, li trovi massimo a dieci
euro».
Ed è proprio a partire dall´idea di ridare vita agli scarti
tecnologici che Pablo e quelli come lui scelgono di avvicinarsi
alla micromusic. «È la filosofia hacker: da un lato c´è la
possibilità di riutilizzare creativamente tecnologie obsolete e a
basso costo, dall´altro c´è la disponibilità di programmi ideati e
sviluppati all´interno di una comunità di musicisti che
contribuisce nel tempo a migliorare il prodotto». Per comporre
l´Ep, Pablo ha utilizzato per la precisione un Game Boy Advance:
un´evoluzione dell´originale grigio disponibile a prezzi
stracciati, che però «suona meno anni Ottanta di quello vecchio». E
quindi Nanoloop, un´applicazione creata nel ´98 dal pioniere
tedesco del genere Oliver Wittchow, venduta nella versione più
recente ad appena 65 euro.
«Nanoloop è una cartuccia da inserire, come un gioco, poi
attraverso i pochi tasti della console e un´interfaccia molto
semplice è possibile controllare gli effetti e i ritardi della
base, dei loop del mixer». Il fenomeno micro è in crescita. Il sito
micromusic.net riunisce e collega i collettivi musicali presenti
nel mondo, anche i quartier generali italiani di Roma, Bologna e
appunto Milano: qui El Drito non è solo ed è fondatore del gruppo
Micromilano, «nel quale stanno confluendo molte forze nuove».
Teatro delle performance in città era fino all´anno scorso l´Arci
Biko in via De Castilla, ormai chiuso. Per ora rimangono Cox 18 e
le molte gallerie d´arte che vanno sempre ghiotte di certe
avanguardie per condire le inaugurazioni in giorni caldi, dal Miart
al Salone del mobile. «Ma noi preferiamo Cox – spiega Pablo – cui
ci lega un discorso di controcultura. La micromusic, anche la più
spinta, non sarà mai la colonna sonora di una rave o di un club
cool. Ci piace essere nerd, perdenti ma stilosi».