Archive for the ‘deliri’ Category

OTK dancefloor surgeons

Friday, November 30th, 2007

da http://flyk3r.noblogs.org/post/2007/11/28/otk-dancefloor-surgeons 

otk@next-emerson

stasera Venerdi 30 Novembre

CSA Next-Emerson
via di Bellagio 18 – FIRENZE

come arrivare

in auto: prendi la via Sestese, alla prima rotonda zona stazione ferroviaria di Castello svolta a destra; subito dopo il distributore di benzina e l’autolavaggio svolta a sinistra, cento metri e sei arrivato, cancello sulla sinistra.

in bus: linee 2 e 28 chiedi all’autista la fermata piu’ vicina all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (l’entrata dell’Emerson e’ proprio di fronte al cancello dell’istituto).

ingresso 1 €

DNB – HARDTEK – TRIBE FLOOR…

Morph
(Dj7 OTK Krew)

Tasker
(Dj7 OTK Krew)

Jeki
(Dj7 OTK Krew)

Matte
(Dj7 OTK Krew Friends)

Dolo
(Dj7 SubAddiction)

ELEKTRO – BROKEN BEATS – BREAKBEATS FLOOR….


Kampi Tunez
(Weingroo23&Dr.Smooth OTK Krew Live7 & Dj)

Lore
(Dj7 OTK Krew)

Tiziano
(Megatron Sound Dj)

Allen
(Live7 I Hate my Self Prodcution Rec).

No Wave: The Cinema of Transgression in NYC

Thursday, November 22nd, 2007

"Sono nichilista, antagonista, violenta e orribile, ma non ancora obliterata."  Lydia Lunch (http://www.lydia-lunch.org/)

Se i filmati sembrano scattosi aprili in una nuova finestra (clicca su una parte qualsiasi della finestra video invece che sul pulsante play)

film di Nick Zedd:

Thrust In Me di Nick Zedd e Richard Kern – (il clip è stato rimosso da youtube, clicca qui per vedere il video su ubuweb)

http://www.youtube.com/watch?v=omhc6qMR3Qg

 

21 Novembre: No Music Day. 22 novembre: Santa Cecilia

Thursday, November 22nd, 2007

Ieri notte stavo leggendo alcune pagine del numero di The Wire (http://www.thewire.co.uk/) di questo novembre e sono venuto a conoscenza del No Music Day che si celebra il 21 novembre dal 2005 ed e’ parte di un piano quinquennale. Mi sembra di capire dai messaggi lasciati sul sito http://www.nomusicday.com/ che  la maggior parte della gente non ha aderito all’iniziativa, per vari motivi che sono riportati nei commenti dei vari visitatori (vedi sotto: statements for 2007); io non ero a conoscenza del No Music Day (e sono andato al Festival Dei Popoli a vedere due film della sezione filmare la musica fra l’altro molto interessanti: The cycles of the mental machine e Llik your idols; inoltre, come di consueto, ho ascoltato vari LP e composto delle musiche con il pc), ma l’iniziativa sembra interessante se non altro perche’ ti da la possibilita’ di esprimere un parere con un messaggio fruibile da tutti gli utenti del sito. Oggi 22 novembre si festeggia Santa Cecilia, patrona della musica.

Hail! Hail! Rock’n’Roll 

THX 


da http://www.nomusicday.com/ 

A five year plan – 2005 2006 2007 2008 2009

 

Statements for 2007: 1 –
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I
am (or am not) observing No Music Day because: I acknowledge the need
to silence the infernal music continually circling my mind

I
will (or will not) be observing No Music Day by: spending the day much
as usual – I have a kind of music autism so I have to remind myself to
listen to it at the best of times – a no visual stimulation day would
be far more of a challenge for me

Leah Gordon
21/11/2007

 

I
am (or am not) observing No Music Day because: i have become repulsed
by music. it no longer interests me. no longer excites me.

I
will (or will not) be observing No Music Day by: making no effort to
hear music and thinking about how i can find a way to appreciate music
somehow

Survey of Society
21/11/2007

 

I am (or am not) observing No Music Day because: I love music.

I
will (or will not) be observing No Music Day by: hearing only the
aching silence that lurks beneath the cruddy radio 2 MOR with which I
am plagued by my work colleagues. Maybe the cold breath of an M62 east
wind will whistle, and drown out all that mogadon pop.

Mark the Spark
21/11/2007

 

I
am (or am not) observing No Music Day because: have you ever driven a
long distance exhausting your cd collection, and come to a point were
you turn the radio off and reval in the complete silence?

I
will (or will not) be observing No Music Day by: Listening to the
natural sounds of everyday life, a baby lauphing, a bird singing, rain

Al Leyva
21/11/2007

 

I
am (or am not) observing No Music Day because: unless you lock yourself
away in a padded cell or live on a desert island,it is virtually
impossible.

Deppo
21/11/2007

 

I am (or am not) observing No Music Day because: resistance is funky.

I
will (or will not) be observing No Music Day by: actively resisting the
impulse to listen to the music i cannot help hearing in my daily
activities.

stEvil
21/11/2007

 

I
am (or am not) observing No Music Day because: Music in its common mode
as ubiquitous background sound loses its potency, its ability to
delight. By shutting it down for a day, it can return with some
restored luster.

I will (or will not) be
observing No Music Day by: I heard about NO MUSIC DAY on an NPR
interview today, Nov 20, and decided on the spot to observe it as best
I can. The interviewer missed the point when she asked ‘should I wish
you happy NO MUSIC DAY?’ No, you should not. You should say ‘happy St
Cecilia day’, and recognize the no music fast as a way to purify
oneself for the return of music.

Landen Bain
21/11/2007


da http://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Cecilia 

Patrona della musica [modifica]

Estasi di Santa Cecilia di Raffaello Sanzio

Estasi di Santa Cecilia di Raffaello Sanzio

È quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata
patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia
e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo. La
spiegazione più plausibile sembra quella di una errata interpretazione
dell’antifona di introito della messa nella festa della santa (e non di un brano della Passio come talvolta si afferma). Il testo di tale canto in latino sarebbe: "Cantantibus
organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat
Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar"

("Mentre suonavano gli strumenti musicali (?), la vergine Cecilia
cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio
cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa").
Per dare un senso al testo, tradizionalmente lo si riferiva al
banchetto di nozze di Cecilia: mentre gli strumenti musicali (profani)
suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui il passo ad una
interpretazione ancora più travisata era facile: Cecilia cantava a
Dio… con l’accompagnamento dell’organo! Si cominciò così, a partire dal XV secolo (nell’ambito del Gotico cortese) a raffigurare la santa con un piccolo organo portativo a fianco.

Santa Cecilia, affresco nella Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia

Santa Cecilia, affresco nella Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia

In realtà i codici più antichi non riportano questa lezione dell’antifona (e neanche quella che inizierebbe con Canentibus, sinonimo di Cantantibus), bensì Candentibus organis, Caecilia virgo….
Gli "organi", quindi, non sarebbero affatto strumenti musicali, ma gli
strumenti di tortura, e l’antifona descriverebbe Cecilia che "tra gli
strumenti di tortura incandescenti, cantava a Dio nel suo cuore".
L’antifona non si riferirebbe dunque al banchetto di nozze, bensì al
momento del martirio.

Dedicato alla santa, nel XIX secolo sorse il cosiddetto Movimento Ceciliano,
diffuso in Italia, Francia e Germania. Vi aderirono musicisti,
liturgisti e altri studiosi, che intendevano restituire dignità alla
musica liturgica sottraendola all’influsso del melodramma e della musica popolare. Sotto il nome di Santa Cecilia sorsero così scuole, associazioni e periodici.

Cecilia, in quanto patrona della musica e musicista lei stessa ha ispirato più di un capovolavoro artistico, tra cui l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, oggi a Bologna (una copia della quale, realizzata da Guido Reni, si trova nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Ricordiamo anche la Santa Cecilia di Rubens (a Berlino), del Domenichino (a Parigi), di Artemisia Gentileschi.

In letteratura, Cecilia è stata celebrata specialmente nei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, in un’ode di John Dryden poi messa in musica da Haendel nel 1736, e più tardi da Hubert Parry (1889). Altre opere musicali dedicate a Cecilia includono l’Inno a santa Cecilia di Benjamin Britten, un Inno per santa Cecilia di Herbert Howells, una messa di Alessandro Scarlatti, la Messe Solennelle de Sainte Cécile di Charles Gounod e Hail, bright Cecilia! di Henry Purcell.

 

Colonial 2000 – Burp Sonic Invention foto

Tuesday, November 6th, 2007

Foto scattate da THX al vecchio CPA firenze Sud in viale Giannotti a Firenze durante la registrazione di un disco per l’etichetta Burp Sonic Inventions (http://www.burpenterprise.com/) nel giugno del 2000. Un saluto a tutt*:

WJM ° MAT ° JIMMI ° ALE BOZEN ° CHECCA ° JACOPO ° ZAZIE ° MARTINA ° ANGELO ° STEVE ° MIKI ° MARINA ° DADO ° FLORA E FAUNA

One love!

colonial 2000.rar

album colonial 2000

xxx 

Scratch=crash by Liquid Cat

Tuesday, October 30th, 2007

da http://www.liquidcat.org/

scratch=crash 

Scratch=crash è un computer che carica il proprio software, invece che da dischi o nastri magnetici o ottici, da un disco in vinile a microsolco. È in parte un'indagine sull'etica hacker (metterci le mani sopra) e in parte il tentativo di sviluppo di una tecnologia ormai irrimediabilmente obsoleta. Un disco WORM (write-once-read-many) analogico e compromissibile, il cui immaginario è legato a tutto tranne che al software e al mondo digitale, è, ovviamente, anche una operazione disgustosamente ruffiana che fa leva sull'appeal delle retrotecnologie sui vecchi che ne sentono una lacrimosa nostalgia e sui giovani che non le hanno avute e vorrebbero giocarci.

Ricercare una tecnologia già obsoleta
Il microsolco di un disco in vinile da 331/3 giri contiene un programma modulato in formato audio. Il codice, così convertito, invita a un'esperienza diretta, tattile, visiva e auditiva, molto distante dall'incorporeità delle memorie di massa contemporanee.
All'apice opposto dello storage a stato solido e senza parti in movimento.
Il disco in vinile, oggi, ha un mercato di nicchia, dominato dal turntablism. Il controllo diretto del mezzo permette, dalla fine degli anni 70 con l'avvento di giradischi a trasmissione diretta, con una forte coppia motrice e motori elettromagnetici, di manipolare il contenuto del disco a piacimento con cut, scratch e missaggi.
Scratch=crash ribalta questo concetto e riporta il vinile nell'armadietto paterno, medium sacrale e intoccabile. Qualunque manipolazione ne farebbe fallire lo scopo.La distribuzione di software su vinile è comparsa a macchia di leopardo attraverso tutta la storia dell'home computing. Esistono alcuni brevetti, mai sfruttati commercialmente, della fine degli anni Settanta. In seguito, dopo l'esplosione dell'home computer con memorie di massa su nastro, alcune riviste pubblicarono flexidisc da doppiare su audiocassetta. La tecnologia è poi scomparsa per riaffiorare brevemente alla fine del secolo in alcuni gruppi di ricerca nordamericani.Scratch=crash avrà varie incarnazioni, da un prototipo, attualmente in costruzione e basato su un Commodore 64, fino a prodotti più complessi su tecnologia Sinclair o Atari.

 

Scratch=crash is a computer that loads its software from a vynyl record, instead of a magnetic or optical disc or tape. It is part insight on hacker ethics (the hands-on imperative) and part obsolete tech r&d. An analogic and onthologically compromissible WORM disc, its imaginary tied to everything except software and all things-digital. It is also, quite obviously, something driven by the fad of retro technologies, that caters to the nostalgic old and the curious young.

Developing obsolete technology.
The groove of a vynyl record contains a software program, modulated in audio. The code, in this form, invites to a direct, tactile, visual and auditive experience, far from the incorporeity of contemporary mass storage.
On the far side of solid-state storage the vynyl record today occupies a niche market, dominated by turntablism. Direct control on the medium allows complete manipulation of the disc's contents via cutting, scratching and mixing.
Scratch=crash reverses these concept and brings the record back in the audiophile's cupboard. A sacred and untouchable medium. Any manipulation would render its function void.
Vynyl software distribution was attempted a few times in the Seventies (as testified by some patent applications, never commercially exploited). After the breakthrough of tape-based mass storage in home computing, some magazines bundled flexidiscs (to be copied on audiocassettes. This technology has then disappeared to come back briefly at the end of the last century among some north-american experimental groups.
The Scratch=crash line will be composed of different models based on Commodore, Sinclair and Atari technology.
 

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