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Uno fnord è disinformazione o mala informazione mirata a distogliere dalla verità , generalmente con l’implicazione di una cospirazione o complotto.
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Politica
05 ottobre 2011
Il Ddl del Governo arriva in Aula. In Senato si discute di prescrizione breve e riforma Calderoli
Intercettazioni: confronto difficile
La Bongiorno rassegna le dimissioni
Sempre distanti le posizioni tra le forze politiche sul delicato tema. Il Terzo Polo freddo sull’ipotesi di mediazione offerta dal Pdl. Timide aperture solo dall’Udc. Pd e Idv pronti a una dura opposizione. Intanto, singolare protesta ‘preventiva’ del sito in lingua italiana dell’enciclopedia online che si ‘oscura’ pubblicando sulla propria homepage solo un comunicato di spiegazione agli utenti. La Bongiorno si dimette da relatrice del ddl
ROMA –
Giustizia in primo piano nel dibattito politico nei due rami del Parlamento in questa settimana. Alla Camera si avvia il confronto in aula sul delicato tema delle intercettazioni, al Senato comincia l’iter sulla cosiddetta prescrizione breve. E sempre a Palazzo Madama comincia l’esame della riforma costituzionale firmata Calderoli. Ma a far notizia è anche la decisione del sito italiano di Wikipedia di ‘imbavagliarsi’ per protesta contro il Ddl sulle intercettazioni, pubblicando sulla homepage un comunicato firmato dagli utenti del sito stesso.
Non si potrà pubblicare il contenuto delle intercettazioni fino alla cosiddetta ‘udienza-filtro’. Fino al momento, cioè, in cui il magistrato non farà una selezione tra gli ‘ascolti’ rilevanti per il processo e quelli che non lo sono. E il divieto varrà anche per quelle intercettazioni che verranno trascritte in atti emessi prima di tale udienza come, ad esempio, le ordinanze di custodia cautelare. Questo il contenuto del il tentativo di mediazione offerto dal Pdl al Terzo Polo, tramite il proprio capogruppo in Commissione Giustizia della Camera, Enrico Costa, nella speranza di riuscire ad allargare il consenso sul provvedimento relativo alla regolamentazione delle intercettazioni. Ma centristi e finiani restano freddi di fronte alla ‘mano tesa’ dei berlusconiani.
Il primo “no” viene dal presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio, Giulia Bongiorno, che ha lavorato per circa due anni alla stesura del ddl insieme al legale del premier Niccolò Ghedini. ”Onestamente, non me la sento di essere relatore di un testo diverso”, ha dichiarato la Bongiorno in una conferenza stampa comune del Terzo Polo convocata per rispondere alla proposta del Pdl. Aggiungere dei ”pezzi del ddl Mastella” alla versione licenziata dalla Commissione Giustizia e ora all’esame dell’Aula, sarebbe un ”vero obbrobrio”, il commento della parlamentare. A rafforzare tale posizione anche l’intervento del centrista Roberto Rao, per il quale ci sono altre parti della riforma che andrebbero riviste: ”la norma ormai nota come ‘ammazza-blog’ e quella secondo la quale debba essere un collegio di tre magistrati ad autorizzare o a prorogare gli ‘ascolti’. E’ questo un lusso – ha sottolineato Rao – che il sistema giudiziario non può permettersi” anche perché ”con il sistema delle incompatibilità si porterebbero i piccoli e i medi tribunali alla paralisi”. Il Terzo Polo, insomma, dice ‘no’ al tentativo di mediazione del Pdl. L’Udc, però, non se la sente di sbattere completamente la porta in faccia ai berlusconiani e così, sempre Rao, avverte che ritirerà le questioni pregiudiziali presentate contro il ddl intercettazioni e che si asterrà su quelle presentate dal resto delle opposizioni.
Più netta e dirompente la posizione del Pd che alza invece le barricate. ”Faremo un’opposizione dura”, assicura il segretario del partito, Pier Luigi Bersani. ”Metteremo in atto tutte le azioni di contrasto parlamentari che potremo”, promette il capogruppo Dario Franceschini. L’emendamento del Pdl di oggi, rincarano la dose Andrea Orlando e Donatella Ferranti, ”è un grave passo indietro” visto che le intercettazioni contenute in atti come le ordinanze di custodia cautelare o i decreti di perquisizione, ”hanno già superato il vaglio di rilevanza e pertinenza del gip”. E l’Italia dei Valori avverte: No a una legge che vuole mettere il bavaglio alla stampa.
Significativa poi, al di fuori del confronto parlamentare, la singolare protesta del sito italiano di Wikipedia che ha inscenato una protesta ‘preventiva’: dopo aver pubblicato un lungo comunicato contro l’iniziativa del Governo sulle intercettazioni. La protesta consiste nell’impedire la fruizione delle pagine dell’edizione italiana dell’enciclopedia online che rimandano tutte alla nota di protesta. “Con il Ddl in discussione in Italia il servizio è a rischio” il grido d’allarme lanciato da Wikipedia che nella pagina d’apertura del sito in lingua italiana pubblica un testo firmato ‘Gli Utenti di Wikipedia’ in cui si legge: ”Con questo comunicato vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all’arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per ‘non avere problemi’. Vogliamo poter continuare a mantenere un’enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?”
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link:
Principia Discordia | the book of Chaos, Discord and Confusion | Fnord! — http://www.principiadiscordia.com/index.php
The Principia Discordia — http://www.cs.cmu.edu/~tilt/principia/
Principia Discordia PDF — http://23ae.com/files/PrincipiaDiscordia.pdf