Archive for the ‘letteratura’ Category

Cosa voul dire THX 1138?

Thursday, June 28th, 2007

“If you feel you are not properly sedated, call immediately. Failure to do so may result in prosecution for criminal drug evasion.”
voce nel confessionale dal film “THX 1138” di G. Lucas


locandina del film “THX 1138”, 1971

Tutti mi chiedono perche’ ho adottato il nome THX 1138.

Quando da piccolo vidi per la prima volta il film di George Lucas del 1971 “THX 1138” (qui da noi in Italia tradotto come “L’uomo che fuggi’ dal futuro”) ne rimasi molto colpito. Il protagonista del film, THX 1138, interpretato da Robert Duvall,  e’ un sorvegliante. Il mondo in cui vivono i personaggi del film é  stato stravolto da un olocausto nucleare, i superstiti vivono in sotterranei molto al di sotto della superficie terrestre. In questa societa’ futuribile il sesso é proibito per legge e i cittadini sono obbligati ad assumere sostanze sedative. I poliziotti sono dei robot che non hanno nessuno scrupolo. Un film molto visionario e claustrofobico. Non é facile oggi vedere questo film in televisione ma negli anni settanta e ottanta era abbastanza frequente nella programmazione delle varie emittenti maggiori. La musica del film e’ di Lalo Schifrin (http://www.schifrin.com/), noto compositore di colonne sonore fra cui quella del capolavoro di Don Siegel “Dirty Harry” aka “Ispettore Callaghan il caso scorpio e’ tuo!!” del 1970.

Una decina di anni fa mi e’ capitato di trovare, su di una bancarella di libri usati, una copia del numero di Urania che negli anni settanta aveva pubblicato il romanzo di Ben Bova tratto dal film, e devo dire che anche il romanzo é molto gustoso. Non credo che nessuna casa editrice abbia mai ristampato questa strano romanzo e non credo che nessuna lo fara’ in futuro, comunque se vi capita di trovare una copia di “THX 1138” di Ben Bova (non ricordo il numero di Urania, non lo ho a portata di mano) non fatevelo sfuggire. Ne consiglio la lettura a tutti gli appassionati di fantascienza.

THX 1138 trailer

fonte http://www.youtube.com/watch?v=xQCp2AbsqtI

George Lucas’ masterpiece “THX-1138”

To quote IMDB:

The first big screen commercial film of George Lucas ‘THX 1138’ is now back in a re-made production. I did not yet form a clear opinion about directors re-visiting their films decades after the original production. It’s certainly their right to do it, but I cannot refrain from suspecting that this shows some sort of dilution of their creative force. In other words, I would rather prefer George Lucas doing something completely new, rather then re-doing old films of his.

However, ‘THX 1138’ is a visionary movie, almost a masterpiece. I liked it. It is one of the first Orwellian films in describing a world of the future controlled by an omni-present mind-control machine. These theme means a lot of me, and for many people who have spent part of their lives in a system that tried to create ‘a new man’ by using a system of control and repression that was targeting towards suppression of individual freedom and personality. What is however very strong in ‘THX 1138’ is the visual quality of the world created by Lucas. This is what cinema is for, this is what real art is about – creating a new world from existing materials, transporting the viewers in an alternate world of the future using the cinema art means. Although realized about 20 years before computer graphics in films, the vision is fresh and impressing.

An ageless Robert Duvall does here one of the best roles of his career. Donald Pleasance is a very good counter-part. I liked very much Maggie McOmie, how does it come that this film did not launch her in a star career? It actually looks like this is the only film she did, according to IMDB.

The extra features on the DVD are interesting and bring a lot of new information for fans of science fiction, of the 70s films and of Lucas.

link

http://www.thx1138movie.com/

http://thx-1138.org/

http://en.wikipedia.org/wiki/THX_1138

Keep The Lasagna Flying

Wednesday, June 13th, 2007

"Keep the lasagna flying" (Mantenete in volo la lasagna) e' stato l'ultimo messaggio lasciato da Robert Anton Wilson (RIP) nel suo blog "RAW Data" (http://robertantonwilson.blogspot.com/). Questo grande scrittore, in italia quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico, e' scomparso l'11 gennaio scorso.

Hail Eris!

info:

http://www.rawilson.com/ 

http://www.rawilson.com/illuminatus.html 

 

 

Tratto da PsychoAttiva #1 ShaKe Edizioni

La mia tesi finale all'Università Paideia, nel 1980, aveva il titolo stentoreo di "L'evoluzione dei circuiti neuro-sociologici: un contributo alla sociobiologia della coscienza" (che ha veramente un puzzo accademico, non è vero, perdio?). Il tema principale della dissertazione, come quello della maggior parte dei miei libri, consisteva nel cercare di comprendere come qualcosa di così complesso come la società umana sarebbe emersa da un branco di ordinati primati, mammiferi che erano solo marginalmente più intelligenti dei lupi o dei ratti.

La mia tesi sosteneva che il linguaggio e l'ipnosi formano il fondamento su cui gli umani creano mondi di coscienza e di fantasia che nessun altro animale sembra capace di raggiungere. Vale a dire che dovunque appariva il linguaggio, esso permetteva alla gente di fare ciò che nessun altro animale sembra fare, cioè visualizzare e/o contemplare verbalmente qualcosa che non è presente davanti ai sensi. (Penso che il linguaggio rappresenti l'equivalente evoluzionario di un salto quantico; un salto dovuto probabilmente all'incontro fra gli ominidi e le piante psichedeliche; naturalmente non espressi questo nella tesi; sarò un idiota, ma non un perfetto idiota!).

Questa fantasia o riflesso o cogitazione ci permette quindi di mettere a confronto ciò che immaginiamo con ciò che sperimentiamo. Gli animali soffrono solo il dolore fisico; gli umani soffrono sia il dolore fisico sia un dolore psicologico aggiunto, derivante dal pensiero (inteso come costrutto verbale) "Non dovrei sopportare ciò". Questo ci spinge a lottare per il progresso sociale, per una medicina migliore, eccetera; ma ci spinge pure a sentire lo stesso amaro senso di ingiustizia o di offesa quando non c'è niente di concreto che possiamo fare per alleviare il dolore.

In breve, senza linguaggio avremo meno sofferenza e niente progresso.

Ricordiamo anche che ciò che immaginiamo contiene sia una gran quantità di cose desiderabili sia una gran quantità di cose terrificanti; ciò che vogliamo e ciò di cui abbiamo paura. Perciò, diversamente dai nostri cugini scimpanzé e babbuini, per quanto abili essi possano essere, solo gli umani possono agognare cose che non sono mai esistite al di fuori dei giochi di linguaggio (cioè, i loro pensieri).

Gli umani possono irritarsi molto con il mondo intero per il fatto di non essere così piacevole come lo sono le loro fantasie. Possono anche spaventare a morte se stessi, o spaventarsi l'uno con l'altro, con dei costrutti verbali che non sono mai apparsi nell'esperienza sensibile. Dunque: lo stato di vivere nella fantasia, o essere in un trip in testa non è per nulla raro e non è tipico solo degli intellettuali ben nutriti titolari di cattedre. Tutti sono preda di un tale stato, a livelli piuttosto allarmanti. Gli umani non hanno mai a che fare con la cruda e nuda esperienza come gli altri animali. Essi hanno a che fare con l'esperienza filtrata attraverso ciò che Timothy Leary chiama un tunnel di realtà ed i sociologi chiamano griglia o glossario – un sistema di credenze.

Ogni sistema di credenze (o SC) colora l'esperienza in modo differente, rosa-rosso o nero-cupo o qualche gusto unico e personale. Possiamo vedere come il SC di qualcun altro renda a volte questo qualcun altro cieco e stupido. Ma troviamo molto duro notare come il nostro SC fa lo stesso con noi. Ecco ciò che gli antropologi chiamano acculturazione. Con Gurdjieff, preferisco chiamarla ipnosi.

Tutte le culture del pianeta, dai boscimani africani dell'Età della pietra ai contadini ancora medievali della Contea Kerry in Irlanda, dalla folla artistica parigina a quella agnostica di Oxford, dai repubblicani dell'Ohio ai fondamentalisti islamici iraniani, dai fanatici della fantascienza ai neopagani e streghe, dai buddhisti tibetani al Comitato per la Prova Scientifica delle Affermazioni sul Paranormale, ciascuno di essi rappresenta un altro caso di ipnosi di gruppo da parte di un sistema di credenze. Ecco dunque che quando fui spedito a scuola per essere educato, questo voleva dire che dovevo essere ipnotizzato dentro il tunnel di realtà della mia tribù.

E' straordinariamente facile indurre un'ipnosi almeno parziale nei primati addomesticati. Ogni politico sa come indurre un'ipnosi, e solo dannatamente pochi individui sul pianeta sanno come de-ipnotizzare se stessi. Il mondo non è governato dai fattti o dalla logica. E' governato dai sistemi di credenze.

Se mettete insieme in una stanza un gruppo fatto di cattolici irlandesi, banchieri tedeschi, intelletuali francesi, sacerdoti indù, repubblicani di Orange County (Los Angeles), burocrati russi, nudisti, buddhisti e seguaci di scientology, nessuno di essi sarà capace di comprendere nessuno degli altri, ecceto che in modo molto vago e distorto. I loro SC si impegoleranno nel sistema cervello-orecchio-occhio e distorceranno tutte le percezioni.

IMPORTANTE! LEGGERE ATTENTAMENTE! Quello che sto dicendo può esser espresso in due semplici comandamenti:
(1) Non credere mai totalmente nel SC di qualcunaltro;
(2) Non credere mai totalmente nel proprio SC.
Queste formulazioni sono mie, ma l'idea di base qui, naturalmente, deriva da Gautama Buddha. Se non mantenete un certo zeteticismo (un antico termine greco, fatto rivivere dal Dr. Marcello Truzzi, che significa scettico verso i dogmi) verso tutte le idee, per quanto affascinanti esse siano, siete entrati nell'ipnosi, come vi entrai io quando fui mandato a una scuola cattolica per essere educato dalle suore – un mucchio di donne ignoranti che erano state ipnotizzate così profondamente da restare mentalmente mutilate per tutta la vita.

In una famosa storia, viene chiesto al Buddha:
Tu sei Dio?
No, risponde egli.
Sei un santo?
No.
Allora cosa sei?
Sono sveglio.

Voleva dire che era capace di vedere chi era, dove era, e cosa accadeva intorno a lui, non essendo più accecato dai sistemi di credenze.

Robert Anton Wilson 

 

Il testo qui sopra e' tratto da

http://ventitre.noblogs.org/post/2007/03/24/teoria-generale-sistemi-di-credenze

xxx 

“Il Gatto In Noi” W.S. Burroughs – estratto # 3

Monday, June 11th, 2007

Estratto da "Il Gatto In Noi", William S. Burroughs.

" […] Credo che nessuno possa scrivere un'autobiografia del tutto sincera. Sono sicuro che nessuno soporterebe di leggerla: Il mio passato e' stato un fiume malvagio.

Il contatto animale puo' modificare Quelli che Castaneda chiama << punti di congiungimento >>. Come l'amore materno. Hollywood ci ha fatto sopra le sue svenevolezze. Andy Hardy si inginocchia accanto al letto della madre. Ma in questo cosa c'e' di sbagliato? Un bravo ragazzino americano che prega per sua madre. Cosa c'e' di sbagliato? << Ti dico io cosa c'e' di sbagliato, B.J. E' merda. E' una schifezza nauseabonda, e distrugge la verita' che ci sta sotto >>. Guarda una foca monaca su un banco di ghiaccio con il suo cucciolo. Vento a trenta miglia all'ora, trenta gradi sottozero. Cerca di vedere dentro i suoi occhi a fessura, gialli, fieri, pazzi, tristi, disperati. Margine estremo di un pianeta condannato. Non puo' mentire a se stessa, non puo' tirarsi addosso nessun patetico straccio di autoglorificazione verbale.  E' li sulla banchisa, con il suo cucciolo. Sposta i suoi due quintali di peso per rendere accessibile una mammella. C'e' un piccolo con il dorso lacerato da uno dei maschi adulti. Probabilmente non ce la fara'. Devono nuotare tutti fino in Danimarca, distante millecinquecento miglia. Perche'? Le foche non sanno perche'. Devono arrivare in Danimarca. Devono arrivare tutte in Danimarca.

Qualcuno ha detto che i gatti sono gli animali piu' lontani dal modello umano. Dipende dal tipo di uomini, e naturalmente dal tipo di gatti. Io trovo che  gatti siano a volte misteriosamente umani. Nel 1963, Ian Sommerville e io ci eravamo appena trasferiti nela casa in calle Larachi 4 a Tangeri. Ecco che diversi gatti si radunano davanti alla porta aperta, facendosi avanti e poi arretrando  come paurosi di arrivare a portata di mano. Poi un gatto bianco si avvicina pian pianino. Gli tendo la mano. Il gatto inarca la schiena, va avanti e indietro, sotto la mia mano fa le fusa come sempre i gatti hanno fatto da quando e' stato addomesticato il primo gatto. Gli altri gatti brontolano e piagnucolano per protesta: << Guardalo il leccapiedi! >>

Agosto 1984. James era in centro all'angolo tra la Settima e la Massachussetts, quando ha sentito un gatto miagolare molto forte, come se soffrisse. E' andato a vedere e un gatto nero gli e' saltato in braccio. L'ha portato a casa e appena io ho cominciato ad aprire una scatoletta di cibo per gatti quella bestiolina e' saltata sul piano di cucina precipitandosi sulla scatoletta. Ha mangiato smodatamente, per cui cassettina piena di merda, e poi merda sul tappeto. L'ho chiamato Fletch. E' tutto scintillio e splendore e fascino, ingordigia che si fa innocenza e bellezza. Fletch, il nero trovatello, e' un animale squisito e raffinato, con una luccicante pelliccia nera, una lucida testa nera come di lontra, snello e sinuoso, con gli occhi verdi. Dopo due giorni che era in casa mi e' saltato sul letto e s'e' accoccolato contro di me, facendo le fusa e mettendomi le zampe sul viso. e' un maschio non castrato di circa sei mesi, ha chiazze bianche sul petto e sulla pancia.

Ho tenuto Fletch dentro casa per cinque giorni temendo che scappasse via, e quando lo abbiamo lasciato uscire e' schizzato su un ramo a dieci metri da terra. La scena aveva un che di Una sera di carnevale di Rousseau… una luna offuscata, i ragazzi che mangiano zucchero filato, luci sul corso centrale della festa, una ventata di musica da circo, e Fletch lassu' a piu' di dieci metri che non vuol scendere. Cosa devo fare chiamare i pompieri? Poi arriva Ruski (altro gatto che viveva a casa di Burroughs. ndr), sale sull' albero e fa venire giu' Fletch.

Un anno dopo, il figlio di Ruski avuto da Calico Jane va a piazzarsi sullo stesso albero. Si sta facendo buio. Riesco a vederlo con la torcia elettrica, ma non vuole venire giu', cosi' chiamo Wayne Propst, che arriva con una scala. Vado fuori, illumino l'albero con la torcia e vedo il collarino rosso di Fletch. E Fletch porta giu' il gattino. […] "

foto e trascrizione di THX (2007)

Cronologia politica dei Futuristi Italiani

Saturday, June 9th, 2007

o 1919 23 marzo.
Marinetti prende parte all'adunata di Piazza San Sepolcro.
La sua idea è quella di una rivoluzione contro la Monarchia, il Papato, il Parlamento.
o 1919
Marinetti è presente per le elezioni nella lista politica fascista.
o 1920
Nell'opera Al di là del Comunismo Marinetti afferma che gli artisti devono avere il potere ed esprime idee contrarie all'autoritarismo.
o 1920
I futuristi escono dal movimento fascista.
o 1921
Marinetti pubblica su "Il Resto del Carlino" Inegualismo e Artecrazia.
o 1921
Gramsci pubblica su "Ordine Nuovo" un articolo intitolato: Marinetti rivoluzionario?
o 1920-22
I futuristi sembrano rinunciare al loro progetto globale che includeva anche l'azione politica.
o 1922
Un gruppo di futuristi si distacca dal movimento dando vita all'esperienza del giornale "Il Principe", titolo con chiaro riferimento al pensiero del Machiavelli, che propone una figura al momento facilmente avvicinabile a quella di Mussolini.
Dopo la Marcia su Roma e l'adesione dei fascisti alla monarchia, i futuristi dissidenti si riavvicinano a Marinetti.
o 1923
Marinetti rivolge richieste al Governo affermando i diritti dei futuristi italiani.
Egli da un lato tende ad evidenziare il carattere artistico del movimento futurista e la differenza con l'ideologia fascista, da un altro mostra preoccupazione per l'emarginazione dei futuristi.
o 1924
I futuristi sono esclusi dalla Biennale di Venezia, mentre altre correnti artistiche tentano di accreditarsi come arte di Stato.
o 1924
Le onoranze a Marinetti rappresentano una prima iniziativa dei futuristi per proporre anch'essi la loro arte come arte di Stato.
o 1924
I futuristi danno vita al loro primo Congresso col fine di verificare le presenze futuriste, di imporsi all'attenzione come movimento non politico ma artistico, di richiamare il Fascismo all'antisocialismo, all'anticlericalismo e allo spirito antimonarchico.
Per i fascisti i futuristi continuano a rappresentare personaggi inquieti e quindi non del tutto affidabili.
Del resto il Fascismo non sviluppa una propria cultura, ma accetta via via diversi stili artistici e una parte dei suoi aderenti mostra un'irriducibile avversione verso la modernità. Marinetti, pur dimostrando scarsa simpatia verso alcuni gerarchi fascisti, per la sua amicizia con Mussolini e, presumibilmente, per fornire supporti al movimento futurista, accetta dal Regime diverse cariche.
o 1928
Marinetti è nominato Segretario del Sindacato Autori e Scrittori.
o 1929
E' nominato Accademico d'Italia.

Durante il Regime i futuristi assecondano soprattutto con opere di propaganda
le imprese e le iniziative del Fascismo. Marinetti, che pure in diverse circostanze dissentirà dalle scelte di Mussolini (come in occasione del patto con la Germania e delle leggi razziali) continuerà però ad appoggiarlo e lo appoggerà anche durante la guerra e dopo la caduta del Regime, aderendo alla repubblica di Salò (1943).

William S. Burroughs “The Cat Inside” – estratto # 2

Friday, June 1st, 2007

Mentre trascrivo questo testo di Burroughs il mio gatto Bubu (nella foto qui sopra) dorme tranquillo sul divano accanto a me. E’ un gatto nero di un anno e due mesi, mezzo randagio; suo padre e’ un gatto che vive nel bosco e non si fa mai avvicinare (entra in casa solo mentre dormiamo o quando non ci siamo) neanche quando ha fame. Bubu, al contrario, e’ molto compagnone e ha sempre voglia di essere coccolato. Consiglio la lettura di questo libro (se ancora riuscite a trovarlo in libreria!) a tutti, non solo agli amanti dei gatti.

Da "Il Gatto In Noi", William S. Burroughs. Adelphi, 1994; Milano

" […] La notte scorsa ho incontrato in sogno un gatto con il collo lunghissimo e un corpo da feto umano, grigio e traslucido. Lo coccolo. Non so se ha bisogno di qualcosa, ne come fare a dargliela. Altro sogno, anni fa, di un bambino con gli occhi sulle antenne. E’ molto piccolo, ma sa camminare e parlare. << Non mi vuoi? >>. Di nuovo, non so come prendermi cura di quel piccolino. Ma con tutto il mio essere voglio proteggerlo e nutrirlo! Proteggere gli ibridi e i mutanti nel vulnerabile stadio dell’infanzia e’ proprio la funzione del Guardiano. 

Le testimonianze indicano che i gatti sono stati addomesticati dapprima in Egitto. Gli egizi immagazzinavano il grano, che attirava i roditori, che attiravano i gatti. (Non vi sono prove che sia accaduta la stessa cosa presso i maya, benche’ nelle loro terre vi sia un certo numero di gatti selvatici). Questo tipo di ragionamento secondo me non e’ corretto. Sicuramente la storia e’ un’altra. I gatti non hanno cominciato con l’essere cacciatori di topi. Donnole, serpenti e cani sono molto piu’ efficaci come agenti anti-roditori. Io avanzo l’ipotesi che i gatti nascano come compagni psichici, come spiritelli del focolare, e che non abbiano mai deviato da questa funzione.

[…]

Il gatto non offre servigi. Il gatto offre se stesso. Naturalmente vuole cura e un tetto. Non si compra l’amore con niente. Come tutte le creature, pure i gatti sono pratici. Per capire una questione antica bisogna riportarla al presente. Il mio incontro con Ruski e la mia mutazione in uomo-gatto rimettono in scena il rapporto tra i primi gatti domestici e i loro protettori umani.

Si consideri la varieta’ dei felini selvatici, molti delle dimensioni di un gatto domestico, alcuni notevolmente piu’ grandi, altri decisamente piu’ piccoli, tali da avere in eta’ adulta la taglia di un gattino domestico di tre mesi. Numerosi, in questo lignaggio gattesco, sono quelli che non possono essere addomesticati a nessuna eta’, tanto sono fieri e selvaggi nel loro spirito felino. Ma con la pazienza e gli incroci… otto etti di gatto senza pelo, sinuoso come una donnola, d’incredibile finezza, con lunghe zampe sottili, denti aguzzi, grandi orecchie,e  occhi di un lucente colore ambrato. Non e’ che unadelle esotiche selezioni che fanno spuntare prezzi sbalorditivi nei negozi di gatti… gatti volanti e plananti… un gatto di un blu elettrico acceso,emanante un leggero odore di ozono… gatti acquatici con zampe palmate (torna in superficie con una grossa trota tra le mandibole)… delicati, sottili agtti di palude dall’ossatura leggera e larghe zampe piatte, possono sfrecciare su sabbie mobili e fango a incredibile velocita’… minuscoli gatti lemuri con occhi enormi… un gatto scarlatto-arancione-verde dalla pelle di rettile, lungo collo nerboruto e zanne al veleno – un veleno simile a quello del polpo dall’anello azzurro: fai due passi e cadi a faccia i giu’, e un’ora dopo sei morto… gatti moffetta con uno spruzzo mortale che uccide nel giro di secondi come artigli nel cuore… e gatti con artigli velenosi che schizzano il veleno da una grossa ghiandola posta al centro della zampa.

E poi ci sono i miei gatti impegnati, in un rito vecchio di migliaia di anni: leccarsi tranquilli dopo il pasto. Animali pratici, preferiscono che siano gli altri a provvedere il cibo… alcuni invece no. Deve esserci stat una scissione precisa tra i gatti che hanno accettato di l’addomesticamento e quelli che non l’hanno accettato.

Torniamo pure, con un sospiro di noia, allo stato attuale. Ci saranno via via sempre meno begli animali esotici. Gia’ estinto e’ il gatto messicano senza pelo. I minuscoli gatti selvatici, pesanti tra il chilo e il chilo e mezzo, che possono essere facilmente addomesticati, si fanno sempre piu’ rari, distamti – melanconici spiriti smarriti, in attesa di una mano umana che non verra’ mai, fragili esseri mesti come una barchetta di foglie morte che il bambino spinge nello stagno. O i fosforescenti pipistrelli che spuntano ogni sette anni riempiendo l’aria con impossibili tumulti di profumi… i melodiosi richiami lontanidei gatti pipistrello e dei lemuri plananti… le foreste pluviali del Borneoe del Sudamerica… Stanno scomparendo… e per lasciar posto a cosa?

[…]

Come dice Brion Gysin << L’uomo e’ un animale cattivo! >>. "

Trascritto da THX